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sabato 6 ottobre 2018

RECENSIONE: STEFAN ZWEIG - ESTASI DI LIBERTà


Sinossi:
Estate 1926. Christine Hoflehner è una giovane e poverissima postina di un piccolo borgo austriaco. Un giorno riceve un telegramma di una zia lontana da tempo, che la invita a trascorrere con lei un periodo di vacanza - il primo della sua vita - in un lussuoso hotel a Pontresina. La ragazza scopre così un mondo da sogno, lontanissimo e impensabile se paragonato alla sua misera condizione; le invidie che Christine suscita per la sua grazia e il suo ingenuo entusiasmo rendono però il ritorno al paesino brusco e inevitabile, così come la conseguente depressione. Inizia allora a frequentare Vienna, dove conosce il coetaneo Ferdinand, come lei condannato a una vita di stenti e rinunce in seguito alla guerra. Combattuti tra il loro amore appena nato e lo squallore disperato a cui li mette di fronte la povertà, i due giovani si troveranno di fronte a una scelta radicale che potrebbe rovesciare le sorti della loro esistenza. Iniziato da Zweig nel 1931 e finito durante l'esilio a Londra per sfuggire ai nazisti, tra il 1934 e il 1938, "Estasi di libertà" è il romanzo che si credeva perduto del grande scrittore austriaco, pubblicato in Germania e in Francia nel 1982. Rimasto inedito nel nostro Paese fino al 2011, viene ora proposto anche in edizione economica in traduzione italiana.

Commento:
Christine è una ragazza semplice, senza pretese, ha vissuto tranquilla per quasi trent'anni nella povertà del suo piccolo paesino dell'Austria, sopportando con quieta rassegnazione la guerra, l'indigenza, la malattia della madre, il lavoro alle poste sempre uguale. Quando, però, su invito di una zia da tempo trasferitasi in America, Christine si reca a Pontresina per la sua prima ed unica vacanza, viene a contatto con un lusso che finora non poteva neppure immaginare. Totalmente inebriata dalla bellezza dei paesaggi, dalla raffinatezza da cui è circondata nell'hotel, dalla gentilezza delle persone, la timida e spaventata ragazza di paese si trasforma in un'avvenente ragazza mondana e ritrova in un lampo la giovinezza che neppure sospettava di aver quasi perduto. Ma la maldicenza e l'invidia sono sempre dietro l'angolo, così, per colpa di una vendetta infantile, la giovane viene rispedita in fretta e furia e senza troppe spiegazioni a casa. Il passaggio dall'estasi di libertà al microcosmo povero del paesino la getta in una depressione inquieta e rabbiosa, in un'insoddisfazione insuperabile che la rende intrattabile e la porta ad isolarsi. E' indifferente a tutto, anche al dolore, ma qualcosa, infine riesce a smuoverla: è l'incontro, del tutto fortuito, con un'anima affine, un uomo reduce dalla guerra, arrabbiato anche lui con lo Stato, col mondo, con la vita. Due sono le strade possibili: che queste due anime vicine si salvino a vicenda o che si abbandonino allo sconforto definitivo.
Questo romanzo conferma l'opinione che già mi ero fatta di Zweig leggendo "L'impazienza del cuore": è uno scrittore abile, attento, mirabilmente capace di analizzare e descrivere tutto ciò che gli sta intorno, che siano paesaggi, persone o sentimenti, ed è maestro nell'instillare nel lettore le sensazioni che lui vuole che egli provi. Ci descrive Christine in un modo tale che noi, al di qua delle pagine, possiamo solo provare empatia verso di lei… e lo stesso fa con tutti gli altri personaggi. Unica nota di dubbio, per me, è il finale… lo avrei immaginato più chiuso, definitivo, in ogni caso. Invece Zweig ce lo lascia solo intravedere, lo lascia aperto, incerto come d'altra parte si prospetta il destino dei protagonisti. "Estasi di libertà" è un libro che consiglio a tutti, è una lettura piacevole che intriga ed appassiona.


Opera recensita: "Estasi di libertà" di Stefan Zweig
Editore: Edizioni Clichi, ed. originale 1982 (postumo)
Genere: narrativa europea
Ambientazione: Austria-Svizzera, 1926
Pagine: 465
Prezzo: 10,00 €
Consigliato: sì
Voto personale: 8,5.


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